Aldo Boscolo

Aldo Boscolo e Marta Rossetto, designerAldo Boscolo nasce nell’isola di Murano nel 1989. Già dall’infanzia la sua principale dote risiede nella manualità, che si adattava ad un qualsiasi materiale. Abilità che sviluppa in concomitanza alle passioni per la meccanica e la fisica. Si avvicina così a un nuovo materiale: il vetro.  All’età di ventinove anni apre quindi il proprio Atelier, con la designer Marta Rossetto, nel quale poter lavorare e dimostrare al pubblico come si comporta il vetro, e allo stesso tempo dare la possibilità di acquistare pezzi unici creati davanti ai loro occhi e su misura. Il negozio sopravvive ad una delle acque alte più importanti della storia ed Aldo non si arrende: decide di usare le sue abilità, affiancato dalla designer Rossetto, per aprire nuove strade per l’arte del vetro. Nasce così l’idea di rendere possibile la vendita di prodotti associati non più al solo gusto ma al bisogno del consumatore.

glassthink@outlook.it

 

Venice Design Week Jewelry Selection 2020

Carsismo Vitreo, gioiello di Aldo Boscolo e Marta Rossetto

titolo: Carsismo Vitreo
materiale: vetro

La trasgressione è un gesto che riguarda il limite, perché il tratto che essa incrocia e spezza si ricompone alle sue spalle come un onda di poca memoria . Limite e trasgressione devono l’uno all’altra la densità del loro essere. Non c’è limite all’infuori del gesto che l’attraversa. Non c’è gesto se non nell’oltrepassamento del limite. La trasgressione non sta quindi al limite come il bianco al nero, come il permesso al proibito. Ciò verso cui la trasgressione si scatena è il limite che la incatena.

Per questa glorificazione della trasgressione il materiale prescelto è stato il vetro, in quanto ricco di limiti ma prospero se colti come rampa di lancio per la trasgressione. La particolarità che unisce perfettamente questo gioiello al tema della trasgressione è il tipo di lavorazione e il metodo in cui è stata eseguita. Il maestro Aldo Boscolo desiderava creare un gioiello unico e la designer Marta Rossetto ha progettato questa collana portando il maestro al confine, facendogli dolcemente superare il limite nel quale il vetro, se non rientra, esplode. Creando un gioiello pronto al primo fuoco, senza necessità di entrare in muffola sebbene la sua sottigliezza e fragilità normalmente lo richiedano, rispecchiando la forza della trasgressione del movimento quando viene indossata, con l’aspettativa di una frattura , mentre essa si comporta proprio come “un’ onda di poca memoria”. Il nome “Carsismo Vitreo” è dato dal fatto che ogni singolo vetro ricorda una delle più conosciute forme di carsismo in natura: le stalattiti.

Articolo precedente
Hotel Heureka****
Articolo successivo
Costanza D’Alpaos

Related Posts