Ascoli Piceno, Italia

Gian Luca StaffolaniGianluca Staffolani si è diplomato all’Istituto Statale F. Mengaroni di Pesaro in Oreficeria, continuando la sua istruzione in scultura all’Accademia di Belle Arti di Macerata. Ha anche frequentato il TAM diretto dall’artista Arnaldo Pomodoro, proseguendo la sua formazione alternando gioielleria e scultura e lavorando in svariati laboratori tra le Marche e l’Abruzzo. Nel 1994 ha lavorato nel laboratorio di Vinicio Antonelli, proprietario del primo marchio di fabbrica nella provincia di Ascoli Piceno. Dal 1996 al 1998 è stato il primo studente, e poi assistente, dall’orafo e scultore dei Musei Vaticani, Giovanni Contri. Nel 2001 ha aperto il suo studio. Nel 2009 partecipa al seminario tenuto dall’artista Stefano Marchetti “Superficie in profondità”, Lucca presso la scuola arti orafe diretta da Giò Carbone.

www.staffolanigioielli.com

Morte-e-vita-Gianluca-Staffolani

Morte e Vita, spilla
Morte: plexiglass, nylon e argento 925/000
Vita: plexiglass, nylon e argento 925/000 e seme di grano

La spilla “Morte”, sul cui sfondo si vede Dante Alighieri, è bianca, il colore simbolo della morte, perfetto contrario della nostra cultura Europea. Dante è icona dell’aldilà, simbolo dello spirito umano che si perde negli Inferi oppure si disperde nella luce Divina fondendosi con essa. La spilla racconta il viaggio interiore dell’uomo nel suo mistero, nei suoi peccati e nelle sue grazie, è simbolo ineffabile dell’ambivalenza e dell’enigma che accompagna il genere umano.

La spilla “Vita“, d’altra parte, è in plastica nera, a rappresentazione di un campo d’erba mortifero, dove al posto dei fili verdi del prato ci sono fili d’erba che sembrano aghi, tutto sembra morto, spento quando, in realtà, scavando nel centro, si trova un chicco di grano naturale, simbolo della vita che nonostante tutto continua a germogliare e del la forza irrefrenabile dell’essere vivente non può essere fermata.

jewel by

SISMA spilla
Materiali: argento 925/000, plexiglass, plastica di riciclo.

La spilla è stata realizzata in parte con plastica di recupero.
Gian Luca vive ad Ascoli Piceno, nelle Marche, per questa ragione ha vissuto in prima persona il sisma del 2016; ha sentito la potenza della terra che urla e sobbalza, non è possibile opporsi e neppure scappare, semplicemente si aspetta che tutto si calmi:- poi tutto cambia.
Questo è l’incipit e da qui è nata la spilla “SISMA”.
Essa vuol dare il senso di qualcosa di potente, lavico, che si muove sotto di noi, poi, la propagazione di onde e forze invisibili ma devastanti. È la storia che si ripete, è l’Araba Fenice, dolore e guarigione, morte e vita.
In questa spilla non vi è dolore, al contrario, in essa si avverte una sensazione di calma data da leggere trasparenze. Il motivo di questa leggerezza è perché rappresenta il momento immediatamente successivo al “tremore”. È l’inizio della ri-nascita. È una sorta di esplosione planetaria da cui ne nasce una nuova cosa. È il ciclo normale dell’esistere: – dalla cenere ri-nasce nuova vita.

 

 

 

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